Abolire la bocciatura alle elementari, la petizione online

Addio bocciatura alle elementari, anzi no. Inizialmente il decreto delegato sulla valutazione prevedeva proprio l’abolizione della bocciatura nella scuola primaria, poi la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha fatto dietrofront: ok a rimandare i bambini, ma solamente in casi eccezionali. Ma sono tanti gli insegnanti e gli esperti del mondo della scuola che non la pensano allo stesso modo. Per loro bisognerebbe eliminare una volta per tutte la possibilità di poter bocciare i bambini delle elementari, e lo dicono a chiare lettere in una petizione pubblicata su Change.org che ha già raccolto quasi 700 firme. 

Firme che non sono certo solo di chi arriva sulla piattaforma per caso, ma di nomi noti, esperti e docenti. Primo firmatario è, per esempio, Alex Corlazzoli, maestro e giornalista de Il Fatto Quotidiano. Ma sotto al suo nome si leggono anche quello di Andrea Gavosto, direttore Fondazione “Giovanni Agnelli”, di Rosa Giudetti, presidente Associazione “Montessori” di Brescia, del giornalista Federico Taddia e di tanti altri che meriterebbero di essere menzionati.

‘Non bocciare. A quelli che sembrano cretini dargli la scuola a tempo pieno. Agli svogliati basta dargli uno scopo’. Sono passati cinquant’anni da quando don Lorenzo Milani scriveva queste tre riforme della scuola in ‘Lettera ad una professoressa’ ma nello schema di decreto legislativo recante ‘Norme sulla valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato a norma dell’articolo 1, commi 180, 181 e 182, della legge 13 luglio 2015, n. 107’ all’articolo tre è stata reintrodotta la bocciatura alla scuola primaria“. Così recita la petizione che poi continua: “Dopo che autorevoli componenti della VII Commissione della Camera avevano annunciato la soppressione della bocciatura dalla scuola primaria, la ministra Valeria Fedeli ha voluto reintrodurre la norma precedente ovvero ‘i docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione’. I cosiddetti casi ‘eccezionali’ solo nell’ultimo anno scolastico 2015/2016 sono stati 11.071 e nell’anno precedente 11.866“.

Di chi si tratta? Lo possiamo leggere nelle righe successive: “figli di immigrati, ragazzi meridionali provenienti dalle famiglie più povere, bambini rom. Oggi come ai tempi di don Lorenzo Milani ‘la scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde’. La nostra scuola anche oggi perde il 15 % dei ragazzi“.

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