Turi (Uil), sciopero è per contratto, non contro governo

Quello di oggi non è un muro contro muro con il Governo. Abbiamo migliaia di firme di persone che a scuola lavorano ogni giorno e che vogliono trovare soluzioni concrete ai limiti di fattibilità dei provvedimenti attuativi della legge 107. Soluzioni diffuse e condivise così come è stato fatto per il contratto sulla mobilità“. Così Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, dal palco allestito a Piazza Montecitorio, nel corso della manifestazione della scuola organizzata dai sindacati scuola oggi a Roma, durante la quale è stato proclamanto lo sciopero generale della scuola per il prossimo 23 maggio.

Quel che ancora non si è voluto capire – ha spiegato Turi – è che la contrattazione, contrariamente a ciò che si vuole fare credere, è il sistema più moderno ed innovativo di relazioni sindacali. Il contratto è uno strumento flessibile: si decide e poi si può cambiare. Un contratto ha una scadenza e si può sempre correggere. Cambiare una legge è più difficile: l’iter è lungo e risente delle maggioranze di Governo e delle valutazioni emotive del momento“.

Turi ha quindi riconfermato il giudizio negativo della legge 107. “Un pasticcio – ha detto – che merita un’attenta riflessione da parte di tutte le persone che hanno a cuore le sorti della scuola e di conseguenza del paese“.

Il sindacato si schiera quindi a supporto della mobilitazione e dello sciopero generale del 23 maggio “per chiedere con forza l’apertura delle trattative sindacali: oggi stiamo contando tantissime firme – ha concluso il leader della Uil scuola – che testimoniano la grande fiducia che i lavoratori ripongono nel sindacato e nella sua azione, e che consegneremo al Governo a supporto delle nostre richieste di giustizia, di equità per tutto il personale, dirigente, docente, ATA, di ruolo e precario“.