Uds: test Ocse-Pisa dannosi, serve alternativa

In occasione della presentazione dei risultati Ocse-Pisa 2015 l’UdS ritiene necessario “esprimere dissenso rispetto all’abuso dell’utilizzo dei test standardizzati per la valutazione degli studenti e, di conseguenza, dei sistemi formativi nazionali”.

Crediamo che i test OCSE-PISA presentino una visione distorta dell’istruzione in quanto valutano solo materie i cui apprendimenti siano più facilmente quantificabili, come la matematica, la grammatica e le scienze, per cui questi test valutano solo una minima parte di competenze. Inoltre questi non tengono assolutamente in considerazione aspetti importanti come i progressi dell’alunno, il suo background, l’ambiente di apprendimento. Ognuno di noi, infatti, ha diversi bisogni educativi e di conseguenza impara meglio con differenti metodi didattici e valutativi” – dichiara Francesca Picci, responsabile Didattica e valutazione per l’Esecutivo nazionale dell’ Unione degli studenti – “La valutazione dello studente, specialmente se quindicenne, non può essere condotta in maniera soddisfacente se effettuata tramite test a risposta multipla.”

I test come gli OCSE – PISA e gli INVALSI creano una competizione tra gli studenti, gli insegnanti, le scuole e i sistemi educativi nazionali. Tutta la didattica è concentrata sul metodo di “insegnare in relazione ai test” ponendo l’attenzione sulla singola prestazione e sul risultato raggiunto dallo studente. Questi test incentivano le scuole ad utilizzare modelli di valutazione standardizzata che, per noi, non sono considerabili come modello di istruzione valido.” – dichiara Danilo Lampis, Coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “Rivendichiamo il passaggio da un modello quantitativo a un modello qualitativo di valutazione dei sistemi di istruzione. Vogliamo che si apra un dibattito ampio, inclusivo e democratico per cambiare il modello corrente di valutazione PISA e INVALSI, per trovare indicatori migliori che valutino lo stato di salute dell’istruzione e la sua qualità. Siamo studenti, non siamo numeri per delle classifiche.”