Niente supplenza per chi ha già 36 mesi di servizio?

Interpretazione allarmata del ddl da parte dell’Anief, ma il comma 130 fa ben sperare

“Se dovesse passare il testo del disegno di legge già approvato al Senato, saranno tantissimi i precari che non potranno più insegnare solo perché hanno avuto più di tre contratti su posto vacante”. Lo sostengono in una nota i rappresentanti dell’Anief, Associazione sindacale professionale, che commentano così la questione legata al ddl scuola.

“Sarebbe una vera trappola – aggiungono – perché si tratterebbe dell’esatto contrario di quanto ci dice l’Unione europea, secondo cui coloro che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio su cattedre libere vanno stabilizzati. Invece per il Governo italiano vanno mandati a casa. E la stessa beffa, nascosta nei meandri del ddl, viene rifilata anche al personale Ata”.

Ma cosa dice esattamente il ddl che sta per essere approvato alla Camera?

Prima del varo del maxiemendamento al Senato, nel testo del ddl il 1° comma dell’art. 14 prevedeva che I contratti di lavoro a tempo determinato stipulati, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi.

La formulazione lasciava intendere che il pregresso dei 36 mesi di supplenza veniva azzerato dal 2015-16, consentendo, pertanto, di ripartire con un nuovo triennio di contratti (eludendo in tal modo la sentenza della Corte europea).

Ora, invece, la formulazione al comma 130 è stata cambiata in questo modo: A decorrere dal 1° gennaio 2017, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati, con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi.

Sembra, quindi, di capire che per il momento si potrà continuare in supplenze anche oltre i 36 mesi, ma dal 2017 scatterà la tagliola.