Tuttoscuola: Scuola digitale

“Culture Digitali e Arte Interattiva”

Un brainstorming di DiCultHer

Il 14 Maggio 2015 a Siena presso l’Aula Magna Storica del Palazzo del Rettorato, si è svolto “Culture Digitali e Arte Interattiva” – Un brainstorming di DiCultHer, la rete che aggrega oltre cinquanta organizzazioni culturali italiane, tra università, enti di ricerca, scuole, istituti tecnici superiori, istituti di cultura, associazioni e imprese con l’obiettivo comune di far nascere la prima Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities School in Italia. (www.diculther.eu).

Il tema dalla giornata di lavoro riguardava le tecnologie che abilitano nuove forme espressive e nuove modalità di fruizione dei beni culturali. Tecnologie che stimolano la sperimentazione con nuovi linguaggi, propri delle arti visive e performative, della comunicazione digitale, del cinema e del web.

Molteplici gli operatori del settore culturale, designer, esperti, studiosi, studenti e artisti che hanno partecipato ai tre brainstorming (Open Talk) organizzati su tre focus: valorizzazione digitale del bene culturale; il design dell’esperienza interattiva; e l’iniziativa culturale per l’innovazione sociale e il turismo esperienziale.

La giornata è stata suddivisa in due parti.

In mattinata i saluti istituzionali con il Sindaco di Siena, Bruno Valentini e con il Magnifico Rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, che ha presentato ai partecipanti il nuovo progetto di Ateneo, “Santa Chiara Lab”, un nuovo spazio laboratoriale, espositivo e di dialogo multidisciplinare che sarà inaugurato a Settembre 2015. Ha preso la parola poi il Dott. Carmine Marinucci, ENEA, Direttore Board dei Direttori, presentando il progetto la Scuola a “rete” in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities (DiCultHer), sottolineando l’importanza della scuola a rete come nuova forma di fruizione e distribuzione dei saperi. In chiusura è intervenuta l’On. Irene Pivetti, Presidente di Only Italia, sottolineando l’importanza della cultura come il più potente strumento di marketing e della necessità del Made in Italy di evolvere in veicolo culturale a 360°. L’On. Pivetti ha evidenziato l’importanza di valorizzare la cultura grazie al supporto del digitale.

Il Rettore Angelo Riccaboni. al termine dei saluti, ha sottoscritto l’accordo che sancisce la partecipazione dell’Università di Siena al progetto “Scuola a rete in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities”.

I partecipanti sono stati poi invitati a prendere parte ad un Radio-Walkshow curato da Carlo Infante di Urban Experience e Stati Generali dell’Innovazione. Tutti, muniti di una radiolina, hanno scoperto la città di Siena e l’Accademia Chigi Saracini in una nuova modalità, ascoltando passaggi sonori  e conversando “di fianco l’uno all’altro”.

La seconda parte della giornata è stata scandita dalla suddivisione nei tre “open talk” di lavoro rispettivamente coordinati da un conduttore. Ogni gruppo ha riportato poi in una sessione plenaria conclusiva i contenuti emersi.

Il primo Open Talk sul tema della valorizzazione Digitale del Bene Culturale, coordinato dal Prof. Germano Paini dell’Università di Torino, ha discusso diversi temi: dal digitale come chiave di valorizzazione del patrimonio immateriale, ad esempio della tradizione orale; al digitale come scelta culturale; dalla scoperta di nuovi paradigmi per la digitalizzazione del patrimonio culturale alla necessità di una digitalizzazione che sia veicolata da una mediazione accreditata; al digitale come elemento paradigmatico di pensare alla cultura. La discussione è culminata con una raccolta di parole chiave per definire il digitale. Digitale come scelta culturale; come modo di pensare; come multidimensionale; come esperienza; come fruizione; come partecipazione; come engagement. È stata sottolineata, inoltre, l’importanza di considerare la capacita di coinvolgere come DOVERE fondamentale per generare valorizzazione culturale.

Il secondo Open Talk dal titolo il Design dell’Esperienza Interattiva, coordinato dalla Prof.ssa Patrizia Marti, nonché coordinatrice dell’evento, ha discusso sulla capacità di coinvolgere il visitatore a replicare e riprodurre; sulla personalizzazione; sul rendere visibile l’invisibile; sull’importanza del sonoro. Interessante la riflessione intorno all’oggetto che assume un significato in relazione e per la presenza stessa del soggetto; sull’arte come evoluzione sociale; sul tornare bambini e non aver paura di interagire con l’ambiente. Parole chiave emerse dalla riflessione: personalizzazione; esperienze collettive; approccio ludico; partecipazione attiva e importanza della tecnica.

Il terzo Open Talk guidato da Carlo Infante ha discusso il tema dell’iniziativa culturale per l’innovazione sociale e il turismo esperienziale. Il focus della discussione si è concentrato sul come ripensare il sistema culturale in relazione al mondo che cambia per rilanciare una sua funzione d’innovazione sociale, capace di misurarsi con le nuove generazioni e le più ampie fasce di popolazione. Ciò può essere fatto anche in modo ludico, invitando l’utente-cittadino a mettersi in gioco, progettando operazioni culturali e multimediali che sollecitino connessioni, dando senso all’approccio definito EDUTAINMENT concetto che può essere tradotto in “imparare giocando”, fino alla cosiddetta GAMIFICATION. Tra le parole chiave raccolte da rilanciare in futuro nello sviluppo di questo focus sono state le seguenti: innovazione sociale; turismo esperienziale; resilienza; cittadinanza attiva; tempo biologico; gamification; edutainment; formazione ludico-partecipativa; genius loci; milieu locale; performing media; social local mobile; georeferenziazione; stupore.

Le discussioni dei tre Open Talk al termine della giornata di lavoro sono state raccolte in tre distinti storify, creati  raggruppando i diversi tweet prodotti con i seguenti Hashtag #DiCultHer; #VGIday; #DBC; #DEI e #CIS.

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