L’ampliamento dei poteri del dirigente scolastico amplierà il contenzioso?

Norme specifiche dovranno rivedere il ruolo del ds. Già in passato la giurisprudenza ne ha limitato il potere sanzionatorio. I dirigenti potranno a loro volta rivendicare l'aggancio alla dirigenza pubblica

Uno degli aspetti più peculiari del disegno di legge sulla scuola n. 2994 presentato lo scorso 12 marzo dal governo e attualmente in esame alle Camere è quello relativo al rafforzamento e all’ampliamento delle competenze del dirigente scolastico, di cui abbiamo già parlato negli articoli Ddl Buona scuola/2. Come il dirigente assumerà i docentiDdl Buona Scuola/8. Il nuovo ruolo del Dirigente scolastico, tra gli altri.

Maggiori poteri, maggiori oneri. Ma anche maggiori rischi di potenziale contenzioso, specie nella patria dei ricorsi e della litigiosità come ormai si configura (purtroppo) il nostro paese, e ancora di più il microcosmo dell’amministrazione della scuola. Ci è parso interessante approfondire l’argomento dal punto di vista di un legale.

Secondo l’avvocato Domenico Naso di Roma, esperto di diritto scolastico, viste le finalità espresse dall’art. 1 (“la massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché all’integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale” NdR)“, “sotto il profilo prettamente giuridico il ruolo del Dirigente Scolastico dovrà essere rivisto attraverso una serie di norme specifiche verificando anche il ruolo del Collegio dei docenti e il Consiglio d’istituto, chiarendone i relativi poteri se di semplice consultazione, di verifica, autorizzativi o di semplice parere, non espressamente chiariti ad esempio nel comma 9 dell’art. 2 del disegno di legge”.

Il contenuto dell’articolo 7 – continua Naso – che dovrebbe individuare il nuovo ruolo del dirigente scolastico con un aumento di responsabilità ed incarichi certamente dovrà essere supportato da un quadro normativo chiaro e definito, per evitare l’aumento del contenzioso”.

Il potere di scelta, inoltre – prosegue il legale – dovrà necessariamente essere coordinato con le norme ed i criteri generali garantendo parità di trattamento e criteri trasparenti di scelta e selezione”.

Lasciare un ampio margine di discrezionalità al Dirigente Scolastico è, a mio avviso, un elemento di criticità e di aumento del contenzioso così come accaduto con la circolare n. 88/2010 in materia di provvedimenti disciplinari. Il potere disciplinare riconosciuto al Dirigente scolastico si è spesso scontrato con la costante giurisprudenza che ne ha limitato sostanzialmente il potere sanzionatorio”.

Inoltre – prevede l’esperto di diritto scolastico – anche sotto il profilo del ruolo del dirigente scolastico aumenteranno i contenziosi, per altro già presenti, in relazione alla c.d. perequazione esterna cioè “all’aggancio” contrattuale ed economico con la dirigenza pubblica”. 

Infine, il legale sposta l’attenzione sul piano dei rapporti tra il dirigente scolastico e l’’utenza’: “Con quali strumenti giuridici e normativi potrà essere assicurata la piena trasparenza e pubblicità di contenuti per permettere alle famiglie e agli studenti una valutazione comparativa? Demandare le regole ad una legislazione di secondo livello quale, decreti, note o circolare aprirebbe la strada al contenzioso più ampio, trasferendo, come di fatto è accaduto negli ultimi anni, il potere regolamentare alla giustizia amministrativa”.

Inoltre – prosegue sul tema l’avvocato – in un quadro così descritto, famiglie e studenti diventerebbero non solo parti attive nella costruzione della nuova scuola ma soggetti pienamente legittimati a criticare e censurare le scelte proposte dalle diverse scuole in sede contenziosa.  Basti pensare al contenzioso sorto in relazione al diritto per le famiglie alla costante e continua presenza degli insegnanti di sostegno con la sentenza della Corte Costituzionale del 22 febbraio 2010, n. 80.

Senza una chiara regolamentazione, ritengo che necessariamente ci sarà, anche per i soli aspetti organizzativi e gestionali, un aumento notevole del contenzioso”.