Faraone: Osservatorio per l’edilizia scolastica sarà sportello unico

L’Osservatorio per l’edilizia scolastica è uno strumento istituto 18 anni fa e noi lo abbiamo riconvocato per la prima volta dopo praticamente vent’anni. Lo stiamo trasformando in uno sportello unico per l’edilizia scolastica che coinvolge tutte le istituzioni che si occupano di questo tema perché vogliamo costruire le condizioni affinchè nelle scuole non ci siano più tragedie“. Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone in occasione della conferenza stampa dedicata alla presentazione dei dati sugli interventi effettuati in materia.

L’Osservatorio insediato al Miur diventa centrale per la programmazione delle priorità e la gestione delle risorse. È prevista una programmazione nazionale unica degli interventi che si baserà su dei piani di priorità inviati dalle regioni. Gli interventi nuovi verranno finanziati con mutui agevolati con la Banca europea degli investimenti, risorse provenienti dall’8 per mille e da fondi della Protezione civile.

Faraone ha poi annunciato per il prossimo 22 aprile la presentazione della situazione dell’edilizia scolastica regione per regione: “Noi dobbiamo ai cittadini il massimo della trasparenza di tutti gli edifici in tutto il paese, il 22 aprile presenteremo la situazione degli edifici regione per regione anche se alcune non hanno dato dati ma sono davvero poche; potevamo farne un uso interno ma abbiamo deciso di rendere trasparente tutto ciò che interessa i cittadini perché la trasparenza è precondizione per un buon governo“.

Nella conferenza stampa infine è stato detto che trecento milioni di fondi Inail verranno destinati alla realizzazione di 60 scuole “altamente innovative“. I progetti saranno selezionati attraverso un concorso di idee ed entro l’estate il ministero dell’Istruzione lancerà il relativo bando.

 I nuovi edifici dovranno avere “ambienti di apprendimento tecnologici, impianti efficienti, nuove architetture che meglio di adattano a nuovi modelli didattici, spazi esterni adeguati; il tutto con un occhio alla sostenibilità dei materiali e a una progettazione partecipata“.