Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Stabilizzazione sostegno: si chiude la forbice ma resta la sperequazione

 

Con l’organico di diritto dei posti di sostegno si completa l’operazione voluta dall’allora ministro Carrozza per la stabilizzazione del sostegno. 

 

Nel 2012-13 i posti stabilizzati erano complessivamente soltanto 63.348; dal 2015-16 saranno 90.032 con un incremento del 42%.

 

Nel 2012-13 i posti stabilizzati rappresentavano circa il 60% dei posti di sostegno funzionanti, ma nel corso del piano triennale di stabilizzazione sono aumentati anche i posti in deroga, tanto che i posti stabilizzati per il 2015-16 rappresenteranno mediamente poco più del 75%, ipotecando una possibile ulteriore manovra di stabilizzazione.

 

Ricordiamo che i posti stabilizzati assicurano continuità didattica per gli alunni con disabilità, nonché disponibilità per ulteriori immissioni in ruolo.

 

C’è però un neo in questo piano di stabilizzazione: la mancata perequazione regionale voluta dalla legge che prevede(va) una uguale percentuale di posti stabilizzati per tutte le regioni.

 

Già l’anno scorso l’obiettivo della perequazione era stato fallito, come aveva documentato Tuttoscuola e come aveva rilevato con una interrogazione parlamentare l’on. Santerini, firmataria anche dell’emendamento di perequazione.

 

Con il nuovo organico stabilizzato il Miur ha ridotto la forbice, ma non ha centrato l’obiettivo dell’unica percentuale di posti stabilizzati.

 

I 90.032 posti stabilizzati rappresentano, rispetto ai posti di sostegno attualmente funzionanti, il 76,%, ma vi sono regioni con percentuali più alte (Basilicata 89%, Sardegna 79,5%, Campania 78,4%, Sicilia 77,7%) e altre regioni con percentuali inferiori (Umbria 70,3%, Toscana 73,6%, Lombardia 74%).

 

Conseguentemente, grazie a queste percentuali non conformi alla legge, la Campania ha avuto 280 posti stabilizzati in più, la Sicilia 152 in più, la Basilicata 128, Puglia e Sardegna 94 e Veneto 79. 

 

Per contro la Lombardia avrebbe avuto diritto a 416 posti stabilizzati in più, la Toscana 175 in più, l’Umbria 104 e il Lazio 102. Insomma la solita storia, già più volte segnalata.

 

E si tratta di posti utili (o meno) anche per le prossime immissioni in ruolo.

 

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