“Trecentomila firme di lavoratori, raccolte per chiedere un diritto sacrosanto come il rinnovo del contratto, sono per la ministra Giannini un modo vecchio di fare sindacato. A noi sembra piuttosto vecchio questo tipo di attacchi, che sfuggono sempre al merito delle questioni e al confronto con gli interlocutori, in nome di “novità” che restano tutte da scoprire”. È quanto afferma in una nota Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, alludendo, senza mai nominarla, a queste dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Scrima continua: “Il confronto vero e diretto con le persone e con i luoghi in cui esse lavorano è uno dei “fondamentali” del nostro modo di essere e fare sindacato. Quello della scuola è un mondo concreto e non virtuale, dalla cui viva esperienza non si può assolutamente prescindere. Questo è per noi il primo significato delle trecentomila firme raccolte nelle scuole, in un dialogo diretto che nessuna consultazione on line potrà mai avere la presunzione di sostituire”.

“Il nostro agire – conclude il sindacalista – trova nelle leggi vigenti e in primis nella Costituzione riconoscimento e legittimazione. La nostra storia testimonia della capacità che abbiamo sempre avuto di sostenere, insieme alla tutela delle persone che rappresentiamo, i processi di innovazione necessari alla miglior qualità del sistema scolastico: siamo noi in questo senso ad augurarci che anche la ministra e il suo governo si dimostrino all’altezza del compito”.