Deputati pro soppressione test universitari

Un gruppo di deputati del Pd scende in campo a sostegno della proposta della ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, di abolire dal prossimo anno accademico i test di accesso universitari.

In una nota i parlamentari – tra i quali Vincenza Bruno Bossio, Giuseppe Lauricella, Liliana Ventricelli, Bruno Censore, Cristina Bargero, Emanule Lodolini, Giovanni Burtone, Colomba Mongiello, Ferdinando Aiello, Demetrio Battaglia – scrivono che “l’esperienza di questi anni fino alle recenti pronunce dei giudici amministrativi sui test svoltosi in alcuni atenei italiani, che hanno accertato la presenza di irregolarità e di veri e propri brogli, ha dimostrato l’inadeguatezza di questo strumento”.

Numerose pronunce, da luglio ad oggi – proseguono – hanno ammesso più di 2500 studenti esclusi in sovrannumero presso diversi atenei, smentendo i sostenitori dei test e del numero programmato. Lo stesso ministero, rinunciando ad opporsi alla sentenza ha, di fatto, riconosciuto che la presunta mancanza di spazi e di strutture non può essere addotta a motivazione per impedire l’iscrizione al primoanno degli studenti. I test di accesso sono diventati un mero simulacro, non premiano il merito e sono una ingiusta forma di sbarramento sociale“.

È improcrastinabile chiudere con una modalità di accesso, quella del numero chiuso – concludono – che ha visto decine di migliaia di famiglie sobbarcarsi di ingenti spese per far frequentare ai propri figli, spesso inutilmente, corsi di preparazione ai test o ad iscriverli ad atenei stranieri. Ai giovani di famiglie meno abbienti, invece, è rimasta solo la frustrante alternativa della rinuncia. Tutto ciò mentre il nostro Paese, rispetto ai partner europei e mondiali, registra una continua diminuzione di laureati in discipline strategiche per il suo sviluppo e la sua competitività“.