Rimpasto al Miur? La Giannini pronta a vendere cara la pelle

In queste ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci di un rimpasto nel Governo che riguarderebbe anche il Ministero dell’Istruzione. La sostituzione del ministro Mogherini, promossa commissaria all’UE, sarebbe l’occasione per un assestamento più ampio che toccherebbe alcuni ministeri tra cui anche il Miur.

Tramontata la candidatura del sottosegretario Reggi, designato ora a dirigere l’Agenzia del Demanio e che prima dell’estate davano come sostituto certo della Giannini, si parla di un esponente del PD a cui verrebbe affidata la scommessa del piano di riforma della “Buona Scuola”.

Il “Fatto quotidiano”, in proposito, fa il nome della sen. Francesca Puglisi che ambienti del PD darebbero in pole position per subentrare alla attuale ministra dell’istruzione.

Sembra però che la principale interessata, la Giannini, segretaria anche di Scelta Civica, non ne voglia sapere di lasciare il Palazzo della Minerva ed è pronta a mettere sulla bilancia il peso delle sue rappresentanze in Parlamento per mantenere l’unico dicastero assegnato al suo partito.

Pur ridimensionata drasticamente dai risultati delle elezioni europee, Stefania Giannini infatti dispone ancora di un pacchetto di parlamentari che, soprattutto al Senato, possono contare per mantenere in vita la risicata maggioranza che oggi sostiene il Governo.

A meno che la Giannini non si accontenti di prendersi Università e Ricerca con lo spacchettamento in due parti del Miur.

Giochi aperti, dunque. Ma è ormai questione di ore. E c’è anche la casella vuota di sottosegretario all’istruzione lasciata da Roberto Reggi.