Manifestazione dei docenti abilitati, le reazioni dei politici

Ieri pomeriggio presso Montecitorio si è svolta la manifestazione di circa 2.000 docenti abilitati, tramite Tfa (Tirocinio formativo attivo) e Pas (Percorsi abilitanti speciali), sia contro la prospettata diminuzione delle supplenze, sia per l’accesso in ruolo in assenza di concorso (magari inserendosi all’ultimo all’interno delle Gae).

A seguire, riportiamo alcune delle dichiarazioni dei parlamentari che hanno ricevuto e solidarizzato con i manifestanti.

I parlamentari di Camera e Senato del M5s in particolare commentano unitariamente: “Oggi abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza ai precari della scuola esclusi dalle graduatorie per entrare di ruolo, scesi in piazza per urlare la propria rabbia e disperazione contro un governo sordo e miope. Veri e propri supplenti a vita, che il governo sta totalmente ignorando: nelle linee guida della riforma della scuola non compare una sola parola sulla loro situazione; totalmente esclusi dal piano di stabilizzazione previsto dalla fantomatica ‘ Buona Scuola’ di Renzi”.

I pentastellati ricordano di avere “depositato alla Camera una proposta di legge seria e concreta per risolvere definitivamente la precarietà nel mondo dell’insegnamento: un piano quinquennale di immissione in ruolo dei docenti precari su tutti i posti vacanti e disponibili, da realizzarsi tramite l’assorbimento delle attuali graduatorie ad esaurimento e, a seguire, della attuale seconda fascia delle graduatorie d’istituto. Successivamente, dal 2020, si prevede una riforma globale del sistema di formazione, tale da non ricreare più le attuali sacche di precariato”.

Il senatore Aldo Di Biagio, vicecapogruppo di Per L’Italia al Senato invece commenta: “Il sistema istruzione ha bisogno di profondi cambiamenti e le Linee guida del governo vanno, in parte, in questa direzione. Occorre, però riflettere su quelle azioni che potrebbero vanificare speranze ed aspettative di coloro che nella Scuola hanno creduto e credono ancora“. Il parlamentare spiega poi a chi pensa: “Penso, In particolare ai docenti di II e III fascia di Istituto, ai diplomati magistrali e a coloro che hanno affrontato le prove del concorso ordinario, attualmente relegati nel limbo della incertezza sul presente e sul futuro“. “A loro come a tanti altri – conclude il senatore – occorre fornire risposte concrete, evitando  ulteriori mortificazioni che arrecano solo danno al sistema scolastico nel suo insieme.” Purtroppo, in questo caso, il parlamentare incorre in un errore, in quanto che accomuna docenti di II e III fascia di Istituto e diplomati magistrali (che non rientrano nel piano delle 148.100 immissioni in ruolo) a coloro che hanno affrontato – superandole – le prove del concorso ordinario (che invece vi rientrano a pieno titolo).

Il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Gaetano Nastri informa di avere ricevuto una delegazione di precari delle scuole esclusi dal futuro processo di stabilizzazione previsto dal piano ‘La Buona Scuola’, e commenta: “Si tratta di 166 mila docenti non facenti parte delle Gae, Graduatorie a esaurimento, composto viceversa da circa 148 insegnanti, molti dei quali non hanno gli stessi titoli dei primi. E’ di tutta evidenza che il processo di stabilizzazione del Governo Renzi non tiene conto della meritocrazia, perché questi 168mila insegnanti vantano corsi di aggiornamento e titoli spesso di gran lunga superiori a coloro che dovrebbero essere assunti”. Nastri promette “un’interrogazione al ministro Giannini chiedendo l’apertura di un confronto reale e non virtuale con questi precari”.

Infine una delegazione di precari abilitati è stata ricevuta anche dai parlamentari del Pd Andrea Marcucci, Maria Spilabotte e Simona Malpezzi, i quali però non hanno diffuso note stampa sull’esito dell’incontro.