Festa dell’Unità a Orvieto: si parla di scuola

Per domani l'intervemto dell’on. Vanna Iori, responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza

Prende il via oggi ad Orvieto la Festa dell’Unita’ nazionale del Pd su scuola e università dedicata ai ‘Saperi 2.0’.

Sono previsti cinque giorni di eventi e dibattiti che affronteranno i temi centrali del mondo della scuola: infanzia, integrazione, didattica digitale, edilizia scolastica, dispersione, legge sul sostegno e sistema duale scuola-lavoro.

Domani, proprio nel giorno di presentazione delle Linee guida da parte del Governo, è previsto l’intervento dell’on. Vanna Iori, responsabile nazionale del Pd per l’infanzia e l’adolescenza, che sarà protagonista di una tavola rotonda sul tema dei servizi all’infanzia dal titolo ‘Chiedo asilo’.

“Sono contenta del programma ‘1.000 asili’ annunciato dal premier Renzi – ha spiegato la parlamentare – Offrire servizi all’infanzia precoci, innovativi, flessibili e di qualità non è solo una questione pedagogica e sociale, ma è anche un rilancio economico del paese, poiché l’impoverimento educativo è anche impoverimento economico, come dimostrano tutte le ricerche comparative mondiali“.

Nel mondo – ha precisato la Iori – l’Italia, secondo dati Unicef, risulta al 25esimo posto per l’istruzione sui 29 Paesi a economia avanzata; meno di due bambini su dieci possono frequentare un asilo nido.

Il picco di eccellenza nel panorama nazionale è rappresentato dal 26,5% dell’Emilia-Romagna, un livello comunque ancora inferiore rispetto al 33% richiesto dall’Europa per il 2020.

Secondo la parlamentare “povertà materiali e immateriali producono costi economici ed educativi poiché ledono i diritti alla cura, allo sviluppo cognitivo, emotivo, linguistico, sociale, soprattutto per i bambini che crescono all’interno di famiglie a maggior rischio di esclusione sociale”.

Per questo, ha aggiunto la deputata emiliana, “occorre sviluppare un sistema di promozione dei diritti che coinvolga non solo le pubbliche amministrazioni, che in tempi di crisi sono sempre più in difficoltà, ma anche collaborazioni con cooperative e welfare aziendale in una pluralità di esperienze, di offerte e anche di costi.

I servizi educativi generano bene sociale perché l’educazione non è una questione privata, ma è sempre pubblica e politica“.