Tuttoscuola: Non solo statale

Giannini, capisco le paritarie, ma non i veti

Più che di discriminazione, parlerei di reazione, inadeguata nel metodo ma motivata dalle difficoltà crescenti di sopravvivenza che molte paritarie in Italia stanno vivendo. Il problema, quindi, va affrontato alla radice“. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervistata dalla Stampa, commenta così il caso dell’asilo paritario cattolico di Bibiana (Torino), che ha posto il veto sull’apertura di un asilo pubblico, come consentito peraltro da una legge regionale di dubbia costituzionalità approvata nel 2013 dalla giunta Cota.

Questa impropria battaglia, tutta e solo italiana, fra statale e non statale deve essere superata in nome dell’idea irrinunciabile che l’istruzione è un diritto fondamentale della persona“. “Allo Stato spetta“, continua Giannini, “il dovere di garantire la qualità e l’esercizio del diritto di scelta per le famiglie. Questa legge non va certo in questa direzione“.

A giudizio del ministro “i veti incrociati fra pubblico e privato sono il frutto marcio di una stagione passata“, ma proprio questo caso dimostra che “non si è ancora risolto il vero tema a livello nazionale: la mancata attuazione della legge Berlinguer che nel 2000 ha riconosciuto la parità scolastica degli istituti presenti nel Paese sul piano giuridico. Ma purtroppo ci si è fermati qui, al riconoscimento formale“. “Non sfugga a nessuno, poi – conclude Giannini -,  la situazione di grave difficoltà economica che vivono le scuole paritarie in alcune regioni“.

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