Proposta Reggi sul rinnovo del contratto docenti, favorevoli Pd e FI

Contrari i deputati del Movimento 5 Stelle

A leggere le reazioni della politica all’intervista al sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi (Pd), circa le ipotesi di rinnovo del contratto, sembra quasi riproporsi un modello del tipo delle “larghe intese”, con Forza Italia e Pd a favore e Movimenti 5 Stelle contro, muro contro muro.

Vediamo le dichiarazioni degli esponenti delle tre forze più rappresentative in Parlamento che

L’on. Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola e Università di Forza Italia, dichiara: “Per cambiare la scuola e riconoscere il ruolo e il valore dei docenti, come il governo dice di voler fare attraverso il sottosegretario Reggi, sono necessari una serie di interventi di cui si può e si deve iniziare a discutere da subito, in vista del rinnovo del contratto del personale docente“.

La previsione di un cambiamento dello stato giuridico dei docenti – prosegue -, attraverso la differenziazione nella carriera e l’introduzione di orari differenti per gli insegnanti, è un punto centrale che permetterebbe, come abbiamo proposto, di tener aperte le scuole anche d’estate e nel pomeriggio. Questa proposta va accompagnata con un serio sistema di valutazione del personale e con la possibilità di mobilità in altri comparti della Pubblica Amministrazione per i gravi casi che ci sono nelle nostre scuole. La professionalità  dei docenti – conclude – è fondamentale per la qualità della scuola“. 

La senatrice Francesca Puglisi, capogruppo Pd in Commissione Istruzione a Palazzo Madama, è in piena sintonia con il proprio collega di partito: “Il patto per la scuola presentato da Reggi oggi con un’intervista, ricalca gli impegni che ci eravamo assunti con gli elettori alle scorse elezioni politiche: scuole aperte tutto il giorno per permettere agli studenti di vivere la scuola come la propria casa, dove tornare a studiare da soli o in compagnia trovando libri e pc, fare musica e sport. Dare valore all’autonomia scolastica e alla professionalità dei docenti, dando piena libertà di organizzazione della didattica e offrendo una remunerazione aggiuntiva a chi si occupa di orientamento o di coordinamento delle attività didattiche. Chi tuona preventivamente contro, affiancando questa riforma ai pasticci montiani sulla scuola, sbaglia

Profumo – incalza la parlamentare democratica – propose 24 ore di lezione frontale per tutti gli insegnanti, da quanto leggo nell’intervista di Reggi invece, chi decide che parte del tempo che spende oggi a casa per correggere i compiti e preparare le lezioni, decide di farlo a scuola, riceverà una retribuzione aggiuntiva, fatti salvi gli scatti di anzianità per tutti, che fanno oggi dell’Italia l’unico paese che ha questo sistema di integrazione salariale degli insegnanti. Non ci siamo sempre lamentati del lavoro volontario che oggi i docenti fanno per migliorare la qualità della scuola, senza ricevere alcun riconoscimento?

Questi principi – conclude Puglisi – sono già presenti nelle proposte di piattaforma per la discussione del nuovo contratto nazionale dei principali sindacati. Rileggere per credere“.

Netta invece la contrarietà all’ipotesi di rinnovo del contratto da parte de i deputati della commissione Cultura del Movimento 5 Stelle: “Anche il governo Renzi, dopo le disastrose esperienze del duo Gelmini-Moratti, spaccia sanguinosi tagli per riforme. Adesso viene inferto un altro, durissimo, colpo alla scuola pubblica. Siamo molto preoccupati dalle indiscrezioni confermate nell’intervista odierna del sottosegretario del Miur, Roberto Reggi. Si parla di supplenze gratuite per i docenti, cancellazione delle graduatorie d’istituto senza assunzioni, aumento fino a 12 ore lavorative per i docenti della scuola primaria e dell’infanzia senza un aumento della retribuzione (con conseguente danneggiamento del personale precario), taglio dell’ultimo anno di scuola superiore per i licei. Il tutto per un risparmio di circa 1 miliardo e mezzo di euro”.

Reggi dà i numeri – proseguono i parlamentari pentastellati – e anticipa quello che si profila come un colpo esiziale per la scuola pubblica. E’ imbarazzante un governo che rinuncia al confronto: presentare una proposta a luglio, in piena estate e a le scuole chiuse, è assolutamente fuori luogo”. 

“Altro che tagli, le risorse per la scuola vanno trovate – concludono i portavoce 5stelle – perché ne ha un enorme bisogno. Spendere in istruzione è il miglior investimento che lo Stato italiano possa fare, anche alla luce del fatto il nostro Paese è fanalino di coda in Europa riguardo alla spesa pubblica in questo comparto”.