Reggi: scuole aperte 11 mesi su 12 e prof a 36 ore

”La scuola va cambiata, svecchiata. Abbiamo davanti un’occasione storica: tra il 2017 e il 2022 il 40% del corpo docente andrà in pensione”. Così Roberto Reggi (Pd), sottosegretario all’Istruzione, in un’intervista a Repubblica spiega che dopo il 15 luglio il governo tornerà ad incontrare i sindacati: ”sanno che vogliamo togliere rigidità al contratto. Ma la consultazione sarà aperta agli insegnanti, agli studenti, al personale amministrativo, ai cittadini comuni”.

Gli insegnanti italiani ”non aumenteranno – afferma -, non ci sono i soldi e ce ne saranno pochi anche in futuro. La scuola italiana costa 55 miliardi l’anno, bisogna usare meglio quello che c’è”. Fra giugno e luglio, a scuola terminata, si dovrà fare ”recupero per chi è rimasto indietro e orientamento per i cicli scolastici successivi. Le scuole devono diventare il centro civico delle città,  a giugno e a luglio i genitori non sanno dove mandare i loro figli. Scuole aperte 11 mesi su 12”.

Nell’intervista, non si sa se e fino a che punto condivisa dal ministro Giannini, il sottosegretario Reggi accenna anche a “un nuovo contratto di lavoro: più ore per tutti i docenti, 36 a settimana, e aumenti di stipendio a chi si prende responsabilità, offre competenze specifiche“. 

Immediate e scontate le reazioni negative dei sindacati, come riferiamo in altra notizia.