Tfa speciali, tutto quello che avreste voluto sapere sull’accesso…

...comprese le domande per le quali non esiste una risposta univoca

La Uil Scuola, a margine di una nota in cui ribadisce le critiche nei confronti dell’istituzione dei percorsi abilitanti riservati (leggansi Tfa speciali) (“Una procedura, ingiusta, complicata, che produrrà un contenzioso diffuso. E’ un sistema che fa acqua da tutte le parti”), ha pubblicato una scheda molto efficace di risposte alle domande più frequenti che pongono, o possono porre, i potenziali abilitandi.

La scheda, qui in link, dà risposta a quesiti sui requisiti di accesso, il conteggio dei tre anni necessari per candidarsi ai percorsi abilitanti, le attività riconosciute come servizio, le modalità di svolgimento dei corsi e l’obbligatorietà della presenza agli stessi, e la formazione e il valore del punteggio conclusivo del Tfa.

Un punto però in queste ore è oggetto di particolari controversie, e non sarebbe inopportuno che il Ministero desse delle delucidazioni: come si conteggiano questi tre anni necessari per accedere?

Sul requisito dei 180 giorni minimi per anno, non vi sono dubbi. Ma come si conteggiano i servizi prestati in anni diversi per classi di concorso differenti, o per una classe di concorso e il sostegno?

La nostra interpretazione è che, nel momento in cui il Ministero offre al candidato la possibilità di optare per una delle classi di concorso in cui ha prestato servizio, per ciò stesso riconosca all’abilitando la possibilità di accedere al Tfa di quella classe di concorso.

Ma, come detto, su questo punto il testo normativo non è chiaro.