Insegnante suicida, le reazioni

Come avevamo anticipato, sono molte le reazioni, da parte politica e sindacale, al suicidio dell’insegnante precario, avvenuto venerdì 2 novembre. Tra queste, quella del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, che si è detto “vicino” alla famiglia del docente di storia dell’arte scomparso.

Sono rimasto molto colpito – ha detto Profumo, conversando coi giornalisti a margine di un convegno a Milano – rispetto a questo gesto che ha colpito me in particolare e sono molto vicino alla famiglia”. Il ministro ha poi aggiunto che non “è stato fatto nulla, ad oggi, per non peggiorare la situazione delle persone che non hanno un posto fisso all’interno della scuola. Questo è un processo che dura da molti anni. Io sto lavorando per cercare una normalizzazione“.

Da parte politica, la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi ha scritto in una nota: “Sono profondamente colpita e addolorata per la morte del professore Carmine Cerbera, docente precario di storia dell’arte, e sono vicina al dolore della famiglia. A 50 anni il professor Cerbera continuava a studiare e ad insegnare con passione. Capiamo l’angoscia e le condizioni di vita di migliaia di precari della scuola. È per questo che cambieremo la legge di stabilità e continueremo a chiedere un nuovo piano per la stabilizzazione dei precari delle graduatorie ad esaurimento. Il ‘salva-precari’ è un provvedimento che non ci piace, ma va fatto con il contributo del governo per rispondere, almeno parzialmente, a una vera emergenza sociale”.

Sul fronte sindacale, il segretario generale Flc-Cgil Mimmo Pantaleo ha commentato: “ll suicidio di Carmine Cerbera dovrebbe far riflettere tutti. La precarietà è violenza contro le persone fino a spingerle a rinunciare alla propria vita. ll lavoro è stato ridotto in merce, spogliato della dignità“. Pantaleo ha ricordato che “le politiche liberiste stanno umiliando  persone che da anni garantiscono il funzionamento di scuole, università, conservatori e istituti di ricerca. Il lavoro da  bene comune viene considerato  un premio da mettere in palio per una lotteria come si vuole fare con il concorso per docenti. Il governo Monti per garantire la finanza e la speculazione continua a tagliare risorse alla scuola e s’inventa l’aumento dell’orario riducendo ulteriormente supplenze e organici. Cresce la frustrazione  per un futuro che non c’è più ed è disarmante la distanza che separa chi Governa e la condizione disperata di tantissime persone. Il gesto estremo di Carmine deve spingerci ad uscire dalle solitudini e dalle sofferenze individuali per mettere in campo una forte azione collettiva per cambiare un Italia sempre più ingiusta, più cinica e meno solidale“.