Rinvio della norma che esclude dalla maturità gli studenti con un 5?/1

La nuova norma sulla non ammissione all’esame di maturità in caso di presenza anche di un solo cinque verrà applicata solo dal prossimo anno. Si fa sempre più insistente negli ambienti ministeriali di viale Trastevere questa voce. Un rinvio che punta a evitare valanghe di ricorsi da parte dei non ammessi.

La disposizione che prevede l’esclusione di ammissione all’esame di Stato degli studenti delle superiori che non conseguono la sufficienza in tutte le discipline di studio, che in queste settimane ha sollevato numerosi dubbi e critiche bipartisan, è contenuta nello schema di regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione, varato il 13 marzo scorso dal Consiglio dei ministri e attualmente all’esame del Consiglio di Stato per l’acquisizione del prescritto parere.

Il primo comma dell’art. 6 dello schema di regolamento dispone espressamente che “Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina … e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’esame di Stato“.

Il rinvio di applicazione di questo comma tanto discusso non verrebbe dall’organo consultivo che, a quanto sembra, non avrebbe eccepito sulla regolarità della disposizione, ma è frutto di considerazioni di opportunità, legate soprattutto al fatto che la norma cambierebbe le regole “a partita già iniziata”, e aprirebbe quindi la porta ad un ampio contenzioso.