Scuola per tutti, il fallimento del modello inglese

La scuola “comprehensive“, cavallo di battaglia dei laburisti inglesi da decenni, non ha garantito una maggiore equità: in Gran Bretagna, per i figli delle classi abbienti, negli ultimi 20 anni, la possibilità di conseguire una laurea è cresciuta ad un tasso più elevato che per tutte le altre classi sociali, e in particolare per i giovani appartenenti alle fasce sociali più povere ed emarginate. Inoltre, malgrado l’impegno e le promesse di Tony Blair, questa tendenza non si è modificata neppure negli ultimi sei anni di governo laburista.

E’ questo il risultato di una recente indagine condotta dalla London School of Economics in collaborazione con l’Institute of Education di Londra. Rispetto agli anni ’80, per esempio, le ragazze provenienti dai ceti operai hanno minori probabilità di conseguire una laurea, anche se meritevoli e capaci, mentre le loro coetanee appartenenti a classi agiate hanno visto crescere le loro chances dal 5 al 15%.

A prescindere dalle differenze di genere, questa tendenza si riflette poi anche nel mercato del lavoro in termini di sbocchi occupazionali: i posti migliori non vanno quasi mai a giovani provenienti dalla classe operaia.  Non è un caso se il governo neolaburista, o postlaburista, di Tony Blair sta seriamente considerando l’ipotesi di una profonda riforma.