11.500 posti comuni stabilizzati: quasi la metà nel Mezzogiorno

Verso la stabilizzazione del sistema/2

I posti stabilizzati nel ruolo comune sono stati, dunque, 11.500 su 30.602, pari al 38%.

Una ragione di equità avrebbe voluto che quella percentuale fosse applicata in modo uguale su tutto il territorio, ma esigenze sindacali e sociali hanno prevalso e la distribuzione dei posti ha seguito un’altra via, più politica, come dimostra anche la percentuale di posti stabilizzati nei territori.

In Campania, ad esempio, i posti consolidati sono stati pari al 62,6% di quelli funzionanti in organico di fatto: 1.650 posti stabilizzati su 2.637. In Abruzzo i posti stabilizzati sono stati 382 su 693, pari al 55,1%. In Basilicata la percentuale dei posti stabilizzati ha superato il 50% (esattamente il 51,1%). La Calabria ha sfiorato il 50% di posti stabilizzati (49,9%), seguita dalla Sardegna con il 46,8%, dalla Sicilia con il 44,2% e la Puglia con il 43,8%.

La stabilizzazione, quindi, ha avuto un occhio di riguardo per il Mezzogiorno.

L’Emilia Romagna, pur avendo un numero di posti da stabilizzare (2.904) maggiore di quelli della Campania (2.637) ha avuto soltanto 730 posti stabilizzati (25,1%) contro i 1.650 (più del doppio) della Campania (62,6%).

Il Lazio ha avuto consolidati soltanto 515 dei 1.840 posti non stabilizzati per una percentuale pari al 28%. La Lombardia ha avuto stabilizzato poco più di un terzo (1.818) dei 5.312 posti di fatto costituiti da spezzoni di cattedra.

Insomma, il Sud, grazie a questa logica discrezionale, ha consolidato 3.634 dei 6.711 posti (54,1%), le Isole 1.432 su 3.182 (45%). Il Mezzogiorno ha avuto 5.066 degli 11.500 posti stabilizzati.

Come è facile capire, il criterio che ha guidato la distribuzione di quegli 11.500 posti stabilizzati non è stata l’equità, bensì una specie di ‘ragion di Stato’: assicurare prioritariamente il maggior numero possibile di posti nel Mezzogiorno per favorire i trasferimenti di migliaia di docenti.

Ma se quella percentuale del 38% di stabilizzazione fosse stata applicata equamente, il Sud avrebbe avuto 1.084 posti in meno, e le Isole 223 in meno; posti che sarebbero andati al Nord Ovest (+ 547), al Nord Est (+ 493) e al Centro (+ 266).

L’Emilia Romagna avrebbe avuto 374 posti in più e il Piemonte altri 307.